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Progetti nelle scuole

La riduzione dell’attività fisica nei paesi industrializzati è un fenomeno che non investe più soltanto la popolazione adulta, ma si allarga anche ai giovani, già a partire dall’età prescolare. L’interesse della letteratura internazionale è centrato sull’obesità e sulla perdita di capacità di prestazione aerobica, che rappresentano i principali fattori di rischio per la salute, mentre sono ancora molto scarse e geograficamente circoscritte le indagini sull’involuzione delle capacità motorie coordinative. Sergio Dugnani, docente di Scienze del Movimento all’Università di Milano afferma «due ragazzi su tre non sanno eseguire una capovolta in avanti: si bloccano, contorcono, accasciano su un fianco. Un tempo la capovolta si apprendeva in maniera naturale giocando, tra i 6 e gli 8 anni, dopo aver imparato a rotolare e strisciare. Doverla insegnare a ragazzi di 11-12 anni che pesano già 40 chili significa recuperare un ritardo». Annalisa Zapelloni, decano dei docenti di educazione fisica romani: «La scomparsa del gioco di strada ha provocato danni incalcolabili. Chi non si è mai arrampicato su un albero o su un muro non ha forza nelle braccia e nelle gambe ed è privo del senso dell’equilibrio. Vedo ragazzini in difficoltà se chiedi loro di saltare a piedi pari una riga disegnata sul pavimento. Non sono disabili: semplicemente non l’hanno mai fatto».

I membri della nostra associazione hanno avuto la fortuna di apprendere fin da piccoli a muoversi per strada, sugli alberi, in montagna o in campagna e, di esser riusciti a incanalare queste abitudini nella pratica del Parkour, la quale ha dato una risposta al bisogno di movimento in età prossima alla maturità.
L’obiettivo della nostra associazione è quindi quello di trasmettere gli strumenti acquisiti dai nostri istruttori, alle generazioni successive tramite il “gioco” accompagnato da tecnica, studio e consapevolezza.

 

Proposte:

  • • Lezioni teoriche di sensibilizzazione all’attività motoria in generale

  • • Lezioni teoriche sui benefici del parkour

  • • Lezioni teoriche sulla pericolosità dell’iniziare o del “provare” tale disciplina da soli

  • • Presentazione della comunità di parkour ravennate

  • • Laboratori pratici con l’obiettivo di sviluppare le principali capacità motorie: corsa, salti, arrampicate, equilibrio…

  • • Laboratori pratici con l’obiettivo di rendere l’individuo più autonomo nella scoperta del movimento. Alcuni esempi di tipologie di esercizi che possono essere proposti:

    • ✓ Problem Solving: all’individuo o al gruppo viene dato un problema motorio (es. arrivare dal punto A al punto B); gli individui devono trovare soluzioni fantasiose e personali utilizzando abilità motorie già acquisite o apprendendone di nuove.

    • ✓ Parkour Basics: un misto fra teoria e pratica, riguarda tutti i “must” del parkour. Durante questo tipo di task viene spiegato per esempio come salire, scendere, saltare e atterrare in sicurezza e in seguito viene chiesto ai ragazzi di provare sotto la sorveglianza dell’istruttore. Vengono forniti anche altri strumenti pratici e motori che possono essere utili nella vita di tutti i giorni.

    • ✓ Worst Case Possible: “sarei in grado di affrontale una reale situazione di pericolo e uscirne incolume?” Differenza tra provare ed essere in grado di fare.

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Scuole con cui abbiamo collaborato a Ravenna e dintorni:

  • Scuola Primaria "A. Torre"

  • Scuola Primaria "Mameli"

  • Scuola Secondaria di primo grado "Damiano Novello"

  • Istituto Tecnico Industriale Statale "Nullo Baldini"

  • Istituto Agrario "Perdisa"

  • Liceo Classico "Dante Alighieri"

  • Liceo Scientifico "A. Oriani"

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